I CARRI DEL CARNEVALE




I carri allegorici delle sfilate carnevalesche sono realizzati di cartapesta, un impasto che si prepara con materiali di recupero come vecchi giornali, acqua e colla. La cartapesta ha molte doti, infatti è facile da modellare, molto leggera e stranamente infrangibile.


LE SCULTURE DI CARTAPESTA
Le sculture di cartapesta che caratterizzano i carri di carnevale sono realizzati con tonnellate di giornali, decine di chili d farina, colla e vernici. Gli ingredienti che occorrono sono semplici, facili da reperire, e tutto sommato anche a buon mercato.
Le sculture però richiedono moltissimo lavoro, con tempi di esecuzione molto lunghi e anche molta maestria, perché sono di difficile realizzazione e ciascuno gruppo carrista tiene segreta la propria "ricetta".
Per la realizzazione di un carro si parte da una idea con la quale è necessario fare un progetto che coinvolge numerose figure. Successivamente abili artigiani iniziano a sciogliere la farina nell'acqua, che viene spesso usata come collante, e a plasmare la carta per creare corpi esagerati e volti grotteschi, pupazzi fantastici e maschere ironiche, ispirati alla politica o alla cronaca o che prendono spunto da antichi miti e leggende o dalla natura, in pratica sono la rappresentazione della vita e del mondo.

Una volta realizzato il modello della maschera o del carro desiderato, viene decorato e abbellito con disegni, fiori, paesaggi, tocchi dorati e spruzzi d'argento e ogni altro genere di colore allegro e vivace. La cartapesta viene modellata su calchi di argilla e gesso prima di essere dipinta con colori sgargianti.
Tocca poi agli elettricisti e meccanici completare l'opera e infondere movimenti e luce ai giganti, che si ergono fino a 14-18 metri di altezza, tra centinaia di migliaia di spettatori piccoli come lillipuziani, lungo l'anello del percorso cittadino di sfilata.


LA STORIA DELLA CARTAPESTA
La storia della tecnica della cartapesta, un umile materiale di recupero, è indissolubilmente legata alla storia dell'arte cartaria, ed è antica quanto la carta. Dopo aver lasciato macerare la carta, immersa in acqua e colla, si ottiene una pasta facilmente modellabile. Dopo averla lasciata asciugare viene dipinta.

CINESI ABILI CARTAI
L'arte cartaria è nata in Cina, più di duemila anni fa, dove veniva usata la tecnica di immergere un setaccio rettangolare in una vasca che conteneva vecchie reti da pesca. Sulla rete metallica del setaccio si forma il foglio di carta umido, che viene staccato, pressato fra i feltri per levare l'acqua in eccesso e asciugato all'aria.
L'arte di fabbricare la carta era diffusa in tutta la Cina e i cinesi con la cartapesta fabbricavano, per esempio, gli elmi per i soldati. Dalla Cina l'arte di fabbricare la carta di diffuse anche nella vicina Corea. Nel 610 il re coreano inviò in Giappone, allo scopo di far conoscere la carta, due abili monaci buddisti. Uno dei due conosceva, oltre l'arte di fare la carta anche quella della produzione dei colori e delle chine.

GLI ARABI CONOSCONO LA CARTA
Nell'VIII secolo gli Arabi fecero prigionieri alcuni artigiani cinesi, dai quali appresero la loro tecnica di produzione cartaria. Fu così che gli Arabi appresero l'arte di lavorare la carta e in seguito la diffusero anche in Europa. In Inghilterra la cartapesta ebbe subito un gran successo, e ben presto si iniziò a laccare e verniciare il materiale poco costoso, ma dal quale si ricavavano degli oggetti utili e anche molto decorativi.
Nel resto dell'Europa, per esempio, veniva usata come surrogato del più costoso stucco, per decorare soffitti e pareti, per realizzare cornici per dipinti e specchi e anche pannelli per carrozze. La cartapesta, un materiale molto duttile, permise anche di realizzare mobili con forme più libere di quelle consentite dal legno.


LA CARTA ARRIVA IN ITALIA
In Italia i primi documenti di carta risalgono alla metà del 1200 e i cartai italiani introdussero alcune importanti modifiche al procedimento appreso dagli arabi sulla fabbricazione della carta. Nella seconda metà del 1200 in Italia venne inventata anche la filigrana, e cioè quel segno distintivo che, osservato in trasparenza, si presenta come un disegno più chiaro o più scuro del foglio.

I MOLTEPLICI USI DELLA CARTAPESTA
La cartapesta, leggera e modellabile, si presta a numerosi impieghi e infatti si possono creare scatole, bomboniere, gioielli, numerosi giocattoli, personaggi del presepe, addobbi natalizi, le teste delle marionette, le statue sacre, ad imitazione di quelle di legno, ma soprattutto i giganteschi carri allegorici e le maschere del carnevale.





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