FESTE DI CARNEVALE IN CROAZIA




La Croazia ha un territorio dalla forma stravagante, una specie di mezza luna con due lunghe gambe o braccia (che sono la Slavonia e la Dalmazia) sotto una piccola testa (l'Istria). Il Paese è relativamente piccolo, con grande ricchezza di paesaggi, un notevole patrimonio architettonico e una collocazione unica: a cavallo tra Occidente e Oriente, un luogo di transito tra l'Europa del nord e il Mediterraneo, incrocio tra culture e influenze di diverse etnie.
Propio a causa della sua posizione strategica, nei secoli sono stati molti i popoli che hanno lasciato la loro impronta, tra cui i veneziani, gli italiani, gli austriaci e i francesi, e queste contaminazioni sono visibili anche nelle feste e tradizioni locali, molte legate al Carnevale che ha una lunga tradizione ed è festeggiato un po' ovunque, soprattutto a Fiume, con buon cibo e corposo vino locale.


Le feste di Carnevale di Labin - Albona
Labin, Porto Albona in italiano, è una città dal sentore medievale, dove l'italiano è di casa. Il paesaggio è dominato dall'alto di una rupe e nella piazza principale si tengono i festeggiamenti per il Carnevale con sfilate in maschera e numerose attrazioni.

Il Martedì Grasso di Lopar
Lopar è un modesto abitato di pescatori che si trova nell'isola di Rab (Arbe in italiano), nel Golfo del Quarnero, in Istria. L'isola, molto bella e molto frequentata durante la bella stagione, ha una forma insolita, infatti assomiglia ad un'aragosta quasi perfetta!
Lopar è la seconda cittadina dell'isola di Rab, con spiagge bellissime che registrano una forte concentrazione turistica, ed conosciuta perché è il paese natale di San Marino, un tagliapietre che andò a lavorare in Italia nei pressi di Rimini, dove subì le persecuzioni dei pagani per cui andò a rifugiarsi sulle rocce del monte Titano, dove costruì una chiesa. L'iniziativa ebbe grande seguito e la chiesa divenne meta di fedeli: nacque così la città di San Marino e la piccola repubblica. Gli abitanti di Lopar, il giorno di Martedì Grasso, indossano pantaloni bianchi, giacca nera, cappellino rosso e una grande maschera colorata con cui iniziano a giocare e scherzare tra la folla, il tutto con musica e balli tradizionali che si svolgono al suono della mih, una specie di cornamusa locale.

Il Carnevale di Opatija - Abbazia
L'avvenimento invernale più importante di Opatija (in italiano Abbazia) è il carnevale, dove sono di grande attrazione gli zvonèari, le maschere di pelo con campanacci, di antica tradizione, che esorcizzano i demoni maligni tra balli in maschera e sfilate.
Negli ultimi anni si è aggiunta una nuova tradizione, la cosiddetta "balinjerade", una corsa di cari allegorici su cuscinetti a sfere che si svolge tra le vie del centro, su un percorso lungo un chilometro e mezzo.
Opatija è una bella cittadina turistica del Quarnaro, nei pressi di Fiume, che sta rifiorendo lentamente. Nacque nel 1844, quando un ricco commerciate di Fiume, Iginio Scarpa, decise di costruire per la moglie Angiolina una villa per le vacanze nei pressi della vecchia abbazia dei Benedettini. Il clima mite e la vegetazione lussureggiante favorì la costruzione di altre residenze, allora molto esclusive, e alberghi lussuosi dove andavano a soggiornare molte teste coronate dall'Austria, dalla Germania, dal Lussemburgo e dalla Bulgaria.


I balli del Carnevale di Pago
Pago, unico centro abitato dell'isola omonima, vanta un passato glorioso e un aspetto medievale, oltre ad una secolare tradizione di merletti. Al giorno d'oggi è famosa tra i buongustai per il saporito formaggio paški sir ricavato dal latte delle pecore.
Visitando questo luogo è facile vedere tra le viuzze laterali del centro qualche anziana donna che indossa il tipico abito nero dell'isola e, quando arriva il carnevale, l'intera popolazione si riversa nel centro cittadino e si scatena per ballare il "kolo", un ballo locale di antica memoria.

Fasnik - il Carnevale di Samobor
L'evento più atteso di Samobor, nella Croazia centrale, è certamente il Fasnik, uno sfarzoso carnevale locale con il quale gli abitanti di Samobor allontanano le forze del male dell'anno precedente e si congedano dall'inverno che sta per concludersi, spalancando i loro cuori colmi di speranza alla primavera che arriva. Samobor è, dal lontano 1885, la capitale del carnevale di questa parte di Croazia dove, per una ventina di giorni, le sue vie sono allietate da una spensierata allegria, con migliaia di maschere sotto le quali si celano risate e canti, unite in un ballo frenetico che dà il benvenuto alla vita. Ma non è tutto così semplice, infatti prima dei festeggiamenti occorre aspettare l'esito del processo celebrato contro Fasnik, che è poi il culmine del carnevale di Samobor e coincide con il Martedì Grasso.
Sulla piazza principale della cittadina viene rappresentato il processo a Fasnik, capro espiatorio di tutte le disgrazie che hanno attanagliato la comunità durante l'anno precedente. Su di esso si scaglia la rabbia, la tristezza e la miseria della gente. Il fantoccio viene dato alle fiamme e con lui bruciano tutte le negatività delle quali si desidera liberarsi per proseguire con serenità l'anno che è appena iniziato.
Punito il Fasnik, la festa può finalmente iniziare, una festa che dovrebbe caratterizzare tutto l'anno a venire.


La sfilata carnevalesca internazionale di Fiume
Rijeka, in italiano Fiume, è una vivace e grande città situata nel golfo del Quarnaro, la terza della Croazia con oltre 170 mila abitanti. Un tempo si chiamava San Vito sul fiume (Sveti Vid na rijeci) ma assunse il solo nome di Fiume durante il periodo italiano, per diventare definitivamente Rijeka quando nel 1947 passò alla Croazia. Oggi, con il suo grande porto abitato già in epoca romana, è uno dei centri commerciali più importanti della nazione.
Una forte attrattiva invernale per questa città è il Carnevale che, con i suoi cortei e le stravaganti maschere, risulta essere il più grande del Paese, dura una decina di giorni e vanta una lunga tradizione risalente al Medioevo, anche se sotto i vari regimi è stato più volte cancellato, ad esempio nel 1925 durante il fascismo, e dopo la seconda Guerra Mondiale.
Da quando è stato ripristinato, ogni anno attira sempre numerosi partecipanti e curiosi, perché durante il carnevale le porte della città sono chiuse ad ogni pensiero triste e spalancate invece ai colori e alla spensieratezza.
E' un appuntamento annuale molto sentito da tutta la popolazione che, per una decina di giorni, si riversa nella zona pedonale del centro per dar vita parate e sfilate. Secondo lo slogan dell'ufficio del turismo, Fiume è "una città di brava gente che vive tranquillamente per 355 giorni all'anno, negli altri dieci giorni si svolge il carnevale di Rijeka!".
Come vuole la tradizione è il sindaco stesso che, con una cerimonia, affida le chiavi della città ad un gruppo di pazzi per 24 ore. In realtà i festeggiamenti durano di più, e da quel momento in poi la follia carnevalesca contagia tutti i presenti in città.
Per giorni e giorni una infinità di maschere si alterneranno per le vie del centro, fino all'apice della manifestazione con la celeberrima "Sfilata carnevalesca internazionale di Fiume".
La festa terminerà solo quando il "prust", un pupazzo che rappresenta il carnevale stesso, verrà bruciato nella piazza centrale.




Le maschere tipiche del Carnevale di Fiume - Rijeka
Secondo un'antica tradizione le "maschere brutte", con la loro chiassosa allegria, avrebbero il potere di scacciare le forze del male, ed è grazie ad esse che Fiume è diventata la città carnevalesca più importante della Croazia.
Purtroppo le ballerine delle sfilate sembrano sempre più brasiliane anziché locali, ma si trovano ancora elementi legati alla tradizione e alla storia cittadina, come ad esempio i famosi "zvonèari", le maschere di uomini vestiti con pellicce di montone o di pelle di pecora con corna di ariete. I danzatori, così mascherati, scuotono enormi campanacci per cercare di scacciare il malocchio, i demoni e gli spiriti maligni, attenendosi ad un rituale antico più di due millenni e che sopravvive in molti villaggi della regione di Rijeka.
Poi ci sono i morèiæi, cioè i "moretti", figure nere che portano un turbante bianco. Questo travestimento è legato agli orecchini tipici di Rijeka, un tempo indossati dalle donne sposate per dimostrarsi tali, oltre che dai pescatori e dai marinai per proteggersi dal malocchio.
L'origine dei moretti compare in varie leggende che si sono man mano fuse tra loro. La più conosciuta fa riferimento all'invasione degli Ottomani nel XVI secolo. Durante una delle molte battaglie epiche che videro contrapposti i turchi e gli abitanti dell'Istria, Dio ascoltò le preghiere delle donne di Rijeka e scatenò sui guerrieri ottomani una tempesta di pietre che fu così violenta da lasciare sul campo di battaglia solo i loro turbanti! In segno di ringraziamento, i valorosi combattenti offrirono alle loro donne degli orecchini di questa forma. Oggi gli orecchini a forma di turbante, che ebbero un momento di gloria all'Esposizione Universale di Vienna del 1873, sono in via di estinzione e vengono prodotti da pochissimi orefici.





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